Il Giudice di Pace di Trani, in accoglimento delle difese dell’Avv. Gianfranco Coppolecchia, nell’occasione difensore di un’Amministrazione Provinciale, ha rigettato la domanda attricea sul presupposto che dagli elementi probatori in atti e, in particolare, dalla deposizione dell’unico teste escusso, è emerso che “l’autovettura incappava in una buca di forma irregolare – lunga, larga e profonda – e che la mattina del sinistro c’era il sole e su quel tratto di strada c’erano altre buche“.
Il Giudice ha dunque concluso, richiamando i princìpi espressi dalla Suprema Corte in materia, che la grande dimensione della buca e la pluralità di altre buche presenti sul tratto di strada, tenuto conto dell’ora diurna in cui si sarebbe verificato il sinistro, rendevano certamente visibile la buca ove il conducente è incappato e quindi altamente prevedibile la situazione di pericolo, che avrebbe dovuto indurre il conducente ad assumere una condotta di guida particolarmente cauta e diligente.
Deve ritenersi, pertanto, integrato il caso fortuito che interrompe il nesso eziologico tra insidia ed evento lesivo.
Di seguito il testo integrale della sentenza
Aggiornato: 19 Febbraio 2025 da studiolegale
Grandezza dell’ ” insidia” e sinistro diurno – Caso fortuito
Il Giudice di Pace di Trani, in accoglimento delle difese dell’Avv. Gianfranco Coppolecchia, nell’occasione difensore di un’Amministrazione Provinciale, ha rigettato la domanda attricea sul presupposto che dagli elementi probatori in atti e, in particolare, dalla deposizione dell’unico teste escusso, è emerso che “l’autovettura incappava in una buca di forma irregolare – lunga, larga e profonda – e che la mattina del sinistro c’era il sole e su quel tratto di strada c’erano altre buche“.
Il Giudice ha dunque concluso, richiamando i princìpi espressi dalla Suprema Corte in materia, che la grande dimensione della buca e la pluralità di altre buche presenti sul tratto di strada, tenuto conto dell’ora diurna in cui si sarebbe verificato il sinistro, rendevano certamente visibile la buca ove il conducente è incappato e quindi altamente prevedibile la situazione di pericolo, che avrebbe dovuto indurre il conducente ad assumere una condotta di guida particolarmente cauta e diligente.
Deve ritenersi, pertanto, integrato il caso fortuito che interrompe il nesso eziologico tra insidia ed evento lesivo.
Di seguito il testo integrale della sentenza
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